Legge Cryto 2023 le indicazioni definitive dell'Agenzia delle Entrate

Legge Cryto 2023: le indicazioni definitive dell'Agenzia delle Entrate

La Legge Crypto 2023 ha portato molta chiarezza sul tema della fiscalità crypto, ma anche molti dubbi.

Oggi ci addentriamo in un tema cruciale che riguarda tutti noi contribuenti: le nuove regole fiscali sulle criptoattività stabilite dall’Agenzia delle Entrate con la loro ultima circolare del 27 ottobre. Questo articolo fornisce una guida completa su cosa è cambiato e cosa dovremmo sapere per adeguarci alle nuove regole entro la
scadenza del 30 novembre

Attraverso una panoramica dettagliata, esploreremo le modifiche apportate dalla recente circolare, cercando di capire come queste influenzeranno la nostra tassazione e le valutazioni necessarie per gestire le imposte sulle criptoattività.

Legge Crypto 2023: Gli approfondimenti sulle nuove normative fiscali sulle criptoattività

Partiamo dalla base, esaminando cosa affermava la circolare dell’Agenzia delle Entrate a giugno.

La circolare era una bozza in consultazione pubblica e mirava a chiarire la Legge Crypto 2023. Questa stessa legge (i commi 126 e ss. dell’art. 1 della L. 197/2022) ha infatti introdotto in Italia una normativa fiscale per le criptovalute, definite “cripto-attività”.

Focalizzeremo l’attenzione sui punti chiave successivamente modificati nella versione definitiva, esaminando come queste modifiche influenzano la nostra tassazione e le valutazioni necessarie per gestire le imposte sulle criptoattività

La classificazione delle criptoattività

La circolare di giugno classificava le criptoattività in quattro tipologie principali: Token di Pagamento, Security Token, Utility Token e NFT. Inoltre, introduceva due categorie più ampie: gli Asset Unbacked e le Stable Coin.

  1. Token di Pagamento o Criptovalute: utilizzati per transazioni e trasferimenti di valore.
  2. Security Token: rappresentano diritti economici legati al mondo finanziario tradizionale.
  3. Utility Token: rappresentano diritti legati all’uso di un prodotto o servizio specifico.
  4. NFT (Non Fungible Token): rappresentano proprietà e certificati di autenticità unici.

Il nuovo regime impositivo della Legge Crypto 2023

Un cambiamento significativo riguardava il nuovo regime impositivo. Puntualizzando ciò che viene affermato dalla Legge Crypto 2023 e contrariamente al passato, non c’è più una soglia minima per dichiarare le criptoattività. Dal 2024 tutte le criptoattività devono essere dichiarate senza limiti minimi, superando l’impostazione precedente che prevedeva la soglia di €15’000.

Ricordiamo che anche l’impostazione precedente era dubbia, ma l’Agenzia delle Entrate l’ha confermata per le dichiarazioni fino al 2023. Dall’anno prossimo entrerà invece in vigore il nuovo regime.

E-money Token, Asset Reference Token e le Sottigliezze Fiscali delle Criptoattività

Per la Legge Fiscale Italiana è essenziale distinguere due categorie chiave di token: gli e-money token e gli asset-referenced token. Gli e-money token, come USDC e USDT, sono ancorati a una singola valuta, garantendo stabilità. Al contrario, gli asset-referenced token, con un asset sottostante, ampliano la varietà delle stablecoin.
Infine, le “criptoattività” generiche abbracciano tutto ciò che non rientra nelle categorie precedenti.

La dichiarazione dei proventi da security token segue un percorso separato, collocandosi nel quadro degli asset digitali, mentre i proventi generici da criptoattività vanno nel quadro RM, mantenendo una tassazione fissa al 26%.

Un focus cruciale è sugli NFT: la cessione da parte degli autori richiede la dichiarazione secondo le normative fiscali per criptoattività. Tuttavia, se emessi da artisti o aziende come parte di un progetto, sono considerati redditi da esercizio di arti e professioni.

Ricordiamo che anche l’impostazione precedente era dubbia, ma l’Agenzia delle Entrate l’ha confermata per le dichiarazioni fino al 2023. Dall’anno prossimo entrerà invece in vigore il nuovo regime.

Cambiamenti chiave nella circolare definitiva sulla Legge Crypto 2023

Abbiamo analizzato il testo della bozza di circolare dell’Agenzia delle Entrate di giugno con la versione definitiva di fine ottobre. Questi chiarimenti diventano dirimenti in merito a molti lati oscuri emersi con l’ultima Legge Crypto 2023.

Ecco ora, in punti, alcuni cambiamenti chiave apportati dall’ultima Circolare dell’Agenzia delle Entrate del 27 ottobre. La Circolare sulle Criptoattività ha cambiato diversi punti rispetto alla sua bozza di metà giugno.

Ecco le modifiche principali apportate al testo originale:

  1. Definizione ampliata di “unbacked cryptoasset”: la versione definitiva include le stablecoin algoritmiche, aggiungendo flessibilità e interpretazioni più ampie.
  2. Nuova definizione di “Token di Pagamento”: la terminologia “Token di Pagamento” sostituisce “Criptovalute,” cercando di evitare confusioni e precisare l’insieme più ampio delle criptoattività.
  3. Inclusione dei wallet NFT: la definizione di wallet viene ampliata per includere i wallet NFT, riconoscendo la diversità di wallet utilizzati per  le criptoattività.
  4. Competenza della MiCA ampliata: la competenza della MiCA viene estesa agli asset definiti dalla normativa europea, impattando gli “e-money token.”

Aspetti Tecnici e Determinazione della Plusvalenza

La nuova circolare conferma l’uso del metodo LIFO (Last In First Out) per il calcolo della plusvalenza, fornendo chiarezza sul cash out e sulla distinzione tra e-money token e asset reference token.

Per chi non sapesse cos’è il metodo LIFO, si tratta di un metodo contabile fondamentale per calcolare le plusvalenze!

Il metodo prevede che, in caso di cash-out, le ultime criptovalute ad essere acquistate siano anche le prime ad essere vendute. Si contrappone ai metodi FIFO (First In First Out) e del prezzo mediano, applicati in altri ordinamenti.

Questa indicazione è fondamentale, poiché la recente Legge di Bilancio 2023 non esplicitava quale metodo contabile si sarebbe dovuto applicare alle criptoattività.

Chiarezza sulla Determinazione del Valore di Carico richiesto dalla Legge Crypto 2023

Una prima indicazione, fondamentale, è la seguente: il prezzo di carico in caso di swap tra crypto è lo stesso della crypto ottenuta con lo swap.

Quindi, se scambio BTC per ETH, il prezzo di carico degli ETH ottenuti sarà il medesimo prezzo pagato per acquistare originariamente i BTC.

Cosa fare se non ci sono documenti certi e precisi

Una delle distinzioni più significative delle criptovalute rispetto ai titoli finanziari tradizionali è l’approccio al costo delle criptoattività in assenza di documenti certi e precisi. Mentre nei titoli finanziari tradizionali il costo può essere dedotto con l’inclusione delle spese di commissione, nel mondo delle criptoattività l’assenza di documenti significa che il costo viene considerato pari a zero.

Cosa dice la Circolare dell'Agenzia delle Entrate in chiarimento sulla Legge Crypto 2023

La problematica relativa al prezzo di vendita o di mercato sul quale basare il calcolo del valore delle criptoattività alla fine dell’anno è stata oggetto di discussione nella circolare di giugno. L’Agenzia delle Entrate ha indicato chiaramente che il riferimento dovrebbe essere il prezzo di mercato dichiarato sulla piattaforma o sito online utilizzato per l’acquisto.

Tuttavia, questa direttiva ha portato ad una complicazione per coloro che detengono criptoattività non elencate sulla loro piattaforma abituale.

Fortunatamente, la circolare successiva ha fornito una soluzione a questa complessa situazione, offrendo chiarezza su come affrontare tali casi specifici.

Infatti, la circolare del 27 ottobre afferma che come extrema ratio si ricorre alle indicazioni fornite dall’art. 9 comma 3 del TUIR, che elenca una serie di metodologie per recuperare i prezzi di carico mancanti.

Altra puntualizzazione fondamentale è che .

Regolamentazione e Compilazione della Dichiarazione

Una sezione fondamentale riguarda la regolamentazione e la compilazione della dichiarazione fiscale. Ecco alcuni punti chiave:

  1. Sanzioni per la mancata dichiarazione: la sanzione ordinaria resta al 30%, senza raddoppio in caso di mancata indicazione delle criptoattività.

  2. Determinazione del valore delle Criptoattività: il valore nel quadro RW si basa sul valore al 31 dicembre dell’anno di riferimento.

  3. Codice Tributo per l’imposta: il codice tributo per l’imposta sulle criptoattività è il 1727.

  4. Dimostrabilità del cash-out: la dimostrabilità del cash-out è essenziale, richiedendo documentazione accurata per dimostrare la provenienza delle somme.

Scadenza per l'Adeguamento: 30 Novembre

Con tutte queste informazioni a disposizione, è cruciale agire tempestivamente per adeguarsi alle nuove previsioni. La scadenza del 30 novembre è vicina, e il mancato adeguamento potrebbe comportare sanzioni significative. Assicuriamoci di avere tutti i documenti necessari e di consultare un professionista per garantire una corretta compilazione della dichiarazione fiscale.

D’altronde, quest’anno è di fondamentale importanza anche perché costituisce, per il contribuente, il “punto di partenza” di rendicontazione fiscale dal quale partire. Quando si dovrà effettuare la prossima dichiarazione dei redditi in ottemperanza alla Legge Crypto 2023 si partirà con una solida base di partenza.

Come fare ad essere in regola in tempo

In conclusione, la comprensione delle dinamiche fiscali nel mondo delle criptoattività è cruciale per non correre rischi “fiscali”, specie alla luce della recente Legge Crypto 2023.

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