Come abbiamo visto nell’articolo “Tre ragioni per dichiarare le criptovalute nel tuo quadro rw” secondo l’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate, la detenzione di criptovalute è sottoposta a monitoraggio fiscale. L’agenzia delle Entrate si aspetta quindi che le persone fisiche, società semplici ed enti non commerciali residenti in Italia, dichiarino all’interno della dichiarazione dei redditi, il valore delle criptovalute possedute, nell’apposito quadro RW.
Dichiarare le proprie criptovalute all’interno del modulo Persone Fisiche ed in particolare nel Quadro RW, nonché eventuali plusvalenze nel Quadro RT, è dunque una pratica consigliata, ma ciò nonostante, in mancanza di una legge, la decisione di compilare o meno il quadro RW dovrebbe essere presa in accordo con il proprio commercialista.
In questo articolo scoprirai quali sono le scadenze per la dichiarazione e le possibili sanzioni per chi non rispettasse tali scadenze secondo quella che è l’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate.
Entro quando bisogna presentare il quadro RW?
Il quadro RW può essere presentato in forma cartacea tra il 2 maggio e il 30 giugno presso gli uffici di Poste Italiane S.p.A., mentre se presentato per via telematica il limite la scadenza è fissata al 30 novembre dell’anno successivo. Perciò, se si deve presentare il Modello Redditi – Persone Fisiche relativo all’anno 2021, le date di scadenza citate si riferiscono all’anno 2022: infatti, come è noto, la dichiarazione dei redditi si fa sui redditi dell’anno precedente. Nel caso in cui uno di questi termini scadesse in concomitanza di un giorno festivo, il limite è prorogato d’ufficio al primo giorno feriale successivo.
Per quanto attiene al quadro RT, le scadenze sono le stesse del quadro RW, quindi il 30 giugno se si invia tramite gli uffici delle Poste Italiane o, in alternativa, il 30 novembre nel caso di invio telematico della presentazione del Modello Redditi.
Cosa rischio se non dichiaro le mie criptovalute
Superato il limite di tempo per la dichiarazione del quadro RW si può comunque presentare la dichiarazione ai fini del monitoraggio, ma sarà soggetto a sanzioni amministrative. Queste variano a seconda di quando il contribuente invia l’integrazione alla dichiarazione dei redditi contenente il quadro RW.
Gli importi indicati della Tabella 1 sono riferiti a quei soggetti che tramite ravvedimento operoso invieranno il monitoraggio fiscale tramite quadro RW in modo spontaneo.
Tabella 1 – Dichiarazione tardiva spontaneaNella compilazione del quadro RW è di fondamentale importanza inserire i dati corretti perché, se l’Agenzia delle Entrate dovesse poi chiedere accertamenti di qualunque natura e riscontrare difformità, si può incorrere in sanzioni, anche gravi a seconda della violazione.
Infatti, in caso di ritardata o errata (nei due casi le sanzioni si equivalgono) presentazione del quadro RW, sono previste delle sanzioni specifiche, indicate nella Tabella 2, alle quali sono soggetti coloro che sanano le loro irregolarità in maniera non spontanea. Vediamo qual è l’entità di queste sanzioni:
Tabella 2 – Dichiarazione tardiva in seguito ad accertamento
Cosa rischio se non pago le imposte sulle mie criptovalute?
Un caso differente poi si ha nel caso di mancato pagamento di quanto dovuto. Vale a dire, nel caso in cui si compili il quadro RT ma non si effettui il versamento dell’imposta: si è allora sottoposti a ulteriori sanzioni.
Queste sanzioni sono regolate in base al ritardo con il quale le imposte vengono versate e sono:
- ritardi fino a 14 gg: sanzione di 1/15 dell’importo non versato per giorno;
- ritardi tra 15 e 90 gg: sanzione del 15% dell’importo non versato;
- ritardi superiori a 90 gg: sanzione ordinaria del 30% dell’importo non versato.
Le sanzioni del 15% e 30% sono riducibili attraverso il ravvedimento operoso in funzione alla tempestività con cui il contribuente attua la regolarizzazione.
Qualora, invece, in base alla terza linea interpretativa si decida di non compilare il quadro RT, si potrebbe essere soggetti a tali sanzioni solo in caso di accertamento da parte degli organi competenti, a cui spetterà l’onere di provare l’effettiva imposta evasa ed i relativi criteri di calcolo.
Come si può vedere, si tratta di cifre davvero alte. La cosa migliore è sempre dichiarare con estrema precisione e correttezza gli importi nel quadro RW ed RT e provvedere in tempo al pagamento, pena il dover pagare importi anche molto cari.
Non ho dichiarato le mie criptovalute in passato, cosa posso fare?
Se preferisci non correre rischi e di comune accordo con il tuo commercialista hai deciso di sanare le mancate dichiarazione passate devi sapere che il ravvedimento operoso è lo strumento tramite il quale tutti i contribuenti possono intervenire spontaneamente sulla loro posizione nei confronti del Fisco andando a dichiare quanto precedentemente non dichiarato e, se è il caso, versare le imposte precedentemente non corrisposte.
Attraverso il ravvedimento si ha una riduzione delle sanzioni inversamente proporzionale al tempo entro il quale, letteralmente, ci si “ravvede”. Le sanzioni applicate vanno da un minimo dello 0,1% giornaliero, in caso di ravvedimento operoso effettuato entro 14 giorni dalla scadenza, al 5% nel caso più tardivo di ravvedimento operoso.
Oltre alla percentuale definita dal tipo di ravvedimento operoso che si va a compiere, andrà sempre versata un’ulteriore sanzione, dal 01.01.2022 pari all’1,25%, che rappresenta l’interesse al tasso legale.
Dichiarare le mie criptovalute è difficile?
No, la dichiarazione consiste semplicemente nell’inserire il giusto dato nel giusto campo del quadro RW seguendo le indicazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate. La vera difficoltà si nasconde in tutto il processo di analisi e contabilizzazione delle proprie transazioni in criptovalute, oltre che nella creazione di report e prove documentali che facciano da sostegno alla nostra dichiarazione in caso d’accertamento.
La complessità di questo processo è causata dalla natura delle transazioni in criptovalute, dalla loro unicità rispetto a quelle a cui siamo abituati nella finanza tradizionale, dalla difficoltà dei calcoli da svolgere e dunque dalla probabilità di commettere errori.
Per questo abbiamo deciso di dare vita a CryptoBooks, la piattaforma che ti permetterà di collegare i tuoi conti exchange e wallet e calcolerà automaticamente l’ammontare delle criptovalute da dichiarare, oppure le potenziali plusvalenze/minusvalenze generate dall’attività di compravendita. Fornisce tutti i dati e le informazioni necessarie per completare la dichiarazione dei redditi sia per i privati che per le aziende.