Fiscalità
02/02/2024
Dopo un lungo periodo di attesa, discussioni e negoziati, durante la seduta del 18 maggio 2023 il Consiglio Europeo ha approvato in via definitiva la regolamentazione delle crypto. Questo importante passo segna un punto di svolta per il settore crypto, che per anni ha operato in un contesto normativo incerto e frammentato.
In questo articolo, ti forniremo una guida completa sulla regolamentazione delle criptovalute, in modo da avere tutte le informazioni necessarie per comprendere il quadro normativo che le circonda. Esploreremo le motivazioni alla base della necessità delle nuove leggi crypto europee, le sfide che queste intendono affrontare, le implicazioni della regolamentazione per gli utenti, inclusi gli obblighi di conformità, la protezione degli investitori, le politiche antiriciclaggio e molto altro. Comprendere queste dinamiche è fondamentale per operare in modo consapevole e sicuro nel mondo delle criptovalute, prendendo decisioni informate e valutando i rischi e le opportunità che ne derivano.
Come abbiamo visto nell’articolo “Manovra finanziaria 2023 e criptovalute: le nuove misure fiscali”, le autorità nazionali si sono mosse e stanno mano a mano emanando una serie di leggi che mirano a portare maggiori certezze nel settore crypto. Queste misure però sono state principalmente di tipo fiscale, mancava ancora una regolamentazione che sancisse il perimetro di applicazione delle norme sulle cripto-attività e che imponesse obblighi chiari e precisi in capo a chi emette delle crypto e chi invece offre servizi a queste correlati.
La nuova regolamentazione crypto europea arriva proprio a sanare questo vuoto grazie a due principali norme complementari: la Market in Crypto-Assets Regulation (MiCA), in Italiano il Regolamento del mercato dei crypto-asset, e l’EU anti-money laundering package ovvero un pacchetto di norme che mirano all’adozione di standard comuni per la lotta all’anti-riciclaggio e al finanziamento al terrorismo.
Vediamole di seguito una ad una.
ll Regolamento del mercato dei crypto-asset rappresenta un importante strumento normativo nell’ambito delle criptovalute, che si propone di raggiungere tre obiettivi fondamentali al fine di stabilizzare e regolamentare questo settore in rapida evoluzione.
Innanzitutto, il regolamento mira a creare una base legislativa chiara, coerente e armonizzata per tutti gli stati membri dell’Unione Europea. Questo aspetto è di vitale importanza poiché le sfide e le implicazioni delle criptovalute vanno oltre i confini nazionali e richiedono un approccio comune. La creazione di una base normativa uniforme fornisce una struttura solida su cui basare le future leggi nazionali sulle criptovalute, garantendo la coerenza e la coesione all’interno dell’Unione Europea.
In secondo luogo, il regolamento mira a definire le regole per l’emissione di nuove cripto-attività.
Le cripto-attività vengono infatti divise in tre categorie differenti:
Per ognuna di queste categorie vengono stabiliti obblighi in capo agli emittenti diversi e vengono posti sotto il controllo di specifiche autorità responsabili garantendo un adeguato livello di supervisione e regolamentazione. Inoltre, il regolamento prevede anche l’intervento delle autorità sui progetti esistenti, al fine di monitorare il rispetto delle regole e adottare eventuali misure correttive, se necessario.
Infine, il regolamento si concentra sugli obblighi dei fornitori di servizi legati alle criptovalute, come gli exchange e i wallet custodial andandoli a definire puntualmente come i provider dei seguenti servizi:
la custodia e l’amministrazione di criptovalute per conto di terzi;
il funzionamento di una piattaforma di scambio di criptovalute;
lo scambio di criptovalute con valuta fiat che abbia corso legale;
lo scambio di criptovalute con altre criptovalute;
l’esecuzione di ordini di criptovalute per conto di terzi;
collocamento di criptovalute;
la ricezione e la trasmissione di ordini di criptovalute per conto di terzi;
fornire consulenza sulle criptovalute
Per queste entità vengono delineati gli obblighi e le azioni che devono compiere per garantire un ambiente sicuro e trasparente per gli utenti delle criptovalute. Ciò include la verifica dell’identità degli utenti, la separazione dei fondi dei clienti rispetto a quelli del provider e vengono specificate le azioni vietate, come la manipolazione di mercato o altre pratiche fraudolente, al fine di preservare l’integrità e la fiducia nel mercato delle criptovalute.
Se vuoi approfondire la MiCA ti consigliamo di dare un’occhiata a questo video dove trovi la registrazione di uno dei nostri Webinar del Giovedì, dove ogni settimana forniamo aggiornamenti sulla normativa e sulla fiscalità delle criptovalute per aiutare chi ci segue a far fronte alle nuove regolamentazioni crypto.
La seconda parte delle regolamentazione sulle criptovalute introdotta dall’Unione Europea consiste come anticipato nell’EU anti-money laundering package. Al suo interno si trova il primo atto legislativo dell’Unione Europea volto a tracciare i trasferimenti di cripto-attività, come Bitcoin e token di moneta elettronica. Il testo, che era stato concordato provvisoriamente dai negoziatori del Parlamento e del Consiglio nel giugno 2022, ha l’obiettivo di assicurare la tracciabilità dei trasferimenti di cripto-asset al fine di bloccare eventuali transazioni sospette, come avviene per qualsiasi altra operazione finanziaria.
Verrà quindi applicata alle transazioni in crypto superiori ai 1.000 euro di controvalore la cosiddetta “travel rule”.
Si tratta di una regola che richiede alle istituzioni finanziarie di condividere le informazioni sull’identità del mittente e del beneficiario quando avviene un trasferimento di fondi sopra una determinata soglia. Inizialmente introdotta nel settore bancario per contrastare il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, la travel rule è stata estesa anche alle transazioni di cripto-attività. Significa che quando si effettua un trasferimento di cripto-asset, le informazioni sul mittente e sul beneficiario devono essere incluse nella transazione e rese disponibili alle autorità competenti, al fine di aumentare la tracciabilità e la responsabilità delle operazioni finanziarie nel settore delle criptovalute.
Ciò significa che nel caso di transazioni superiori ai 1000 euro, che coinvolgono i prestatori di servizi legati alle criptovalute definiti dalla MiCA, il prestatore di servizi del beneficiario e quello del mittente dovranno effettuare la KYC degli utenti, registrare alcune informazioni fondamentali e comunicarle l’uno all’altro o alle autorità qualora lo richiedessero.
Per ora questa norma non si applica quindi agli scambi tra “self-hosted wallets” (cripto-attività gestite direttamente dall’utente, senza l’intermediazione di istituti finanziari o fornitori di servizi di credito) tranne che quando interagiscono con portafogli gestiti da piattaforme di servizi di cripto-attività. Tuttavia, le regole non si applicheranno ai trasferimenti effettuati tra persone senza l’intervento di un fornitore di servizi, né ai trasferimenti tra fornitori quando agiscono per conto proprio.
Questi dati per ora potranno essere utilizzati solo a fini di antiriciclaggio e antiterrorismo, ma non è detto che in futuro possano essere utilizzati per altri tipi di controlli come ad esempio quelli fiscali. In Italia infatti ad esempio il reato di antiriciclaggio viene spesso compiuto per tentare di far passare come leciti proventi dell’evasione fiscale.
Ovviamente chi è in regola e ha sempre ottenuto le proprie crypto da fonti lecite non ha nulla da temere. Tuttavia, se vuoi saperne di più anche in questo caso trovi maggiori informazioni nel video dedicato al tracciamento delle transazioni crypto:
In conclusione, la nuova regolamentazione del mercato crypto rappresenta solo l’inizio di un processo in continua evoluzione. Mentre il Regolamento del mercato dei crypto-asset e la EU anti-money laundering package hanno affrontato alcune delle sfide legate all’emissione, all’intermediazione e alla tracciabilità dei trasferimenti di cripto-asset, ci sono ancora altri aspetti da regolamentare. Ad esempio, le normative future potrebbero affrontare la questione degli NFT (Non-Fungible Token) e delle criptovalute lasciate finora fuori dal perimetro normativo.
Inoltre, potrebbero essere previste ulteriori estensioni della condivisione delle informazioni raccolte con l’applicazione della travel rule, con l’accesso di altre istituzioni a questi registri.
È importante sottolineare che le normative sulle criptovalute sono in continua evoluzione per adeguarsi alle sfide e alle nuove opportunità che emergono. Con il crescente interesse e l’adozione delle cripto-attività, ci si aspetta che vengano introdotte ulteriori normative e regolamentazioni per creare un ambiente più sicuro e affidabile per gli investitori e per promuovere l’innovazione nel settore. È quindi fondamentale rimanere aggiornati sulle ultime evoluzioni normative per comprendere appieno l’impatto e le implicazioni delle regolamentazioni delle criptovalute nel contesto fiscale e legale.
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