Fiscalità
20/06/2025
Con il Decreto Legge n. 84/2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17 giugno 2025, è stato confermato un importante aggiornamento: la scadenza per il versamento delle imposte crypto slitta dal 30 giugno al 21 luglio 2025, ma solo per alcune categorie di contribuenti titolari di partita IVA.
Di seguito riportiamo il passaggio ufficiale contenuto nel Decreto Legge n. 84/2025 (Art. 13), che stabilisce il differimento dei termini per il versamento delle imposte:
Differimento per l’anno 2025 dei termini di effettuazione dei versamenti risultanti dalle dichiarazioni fiscali I soggetti che esercitano attività economiche per le quali sono stati approvati gli indici sintetici di affidabilità fiscale e che dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore al limite stabilito, per ciascun indice, dal relativo decreto di approvazione del Ministro dell’economia e delle finanze, tenuti entro il 30 giugno 2025 ai versamenti risultanti dalle dichiarazioni dei redditi e da quelle in materia di imposta regionale sulle attività produttive e di imposta sul valore aggiunto, effettuano i predetti versamenti entro il 21 luglio 2025 senza alcuna maggiorazione. Per il 2025 è possibile effettuare i versamenti risultanti dalle dichiarazioni dei redditi e da quelle in materia di imposta regionale sulle attività produttive e di imposta sul valore aggiunto entro il trentesimo giorno successivo al 21 luglio 2025, maggiorando le somme da versare dello 0,40 per cento a titolo di interesse corrispettivo. 2. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano, oltre che ai soggetti che applicano gli indici sintetici di affidabilità fiscale o che presentano cause di esclusione dagli stessi, compresi quelli che adottano il regime di cui all’articolo 27, comma 1, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, nonché quelli che applicano il regime forfetario di cui all’articolo 1, commi da 54 a 89 della legge 23 dicembre 2014, n. 190, anche ai soggetti che partecipano a società, associazioni e imprese ai sensi degli articoli 5, 115 e 116 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, aventi i requisiti indicati nel medesimo comma 1.
La proroga riguarda chi ha una partita IVA. Per capire se ne hai diritto, verifica se rientri in uno di questi tre casi:
applichi un ISA (Indice sintetico di affidabilità fiscale);
sei nel regime forfetario o nel regime di vantaggio;
partecipi a una società trasparente che rientra nel perimetro ISA.
Se sì, hai tempo fino al 21 luglio 2025 per versare le imposte tutto senza alcuna maggiorazione.
E puoi anche spingerti fino al 20 agosto, considerando l'extra dello 0,4%.
La proroga si applica a tutti i versamenti legati alla dichiarazione dei redditi. Per quanto riguarda le cripto-attività, rientrano nello slittamento:
il saldo 2024 e il primo acconto 2025 dell’Imposta sul valore delle cripto-attività (IC);
le imposte sostitutive dovute sulle plusvalenze da cessioni.
Naturalmente, non si tratta solo di crypto: la proroga include anche gli altri tributi dichiarativi ordinari, come l’IRPEF, le addizionali regionali e comunali, l’IRAP (se dovuta) e l’IVA eventualmente collegata alle dichiarazioni.
La scadenza del 30 giugno 2025 resta valida per i contribuenti che non rientrano nella proroga: tra questi, la maggioranza degli investitori privati, le persone fisiche senza attività professionale, i lavoratori dipendenti, i pensionati e le partite IVA escluse dagli ISA o dai regimi agevolati.
Se sei in questa situazione, non sono previsti rinvii: il pagamento delle imposte (inclusi saldo IC e plusvalenze crypto) va effettuato entro il 30 giugno, pena sanzioni e interessi. Consulta il nostro calendario con le scadenze con tutte le scadenze fiscali del 2025 aggiornate.
Se rientri nella proroga, puoi sfruttare il rinvio al 21 luglio per completare con precisione la tua dichiarazione e rivedere i dettagli con calma. Hai infine la possibilità di posticipare i versamenti al 20 agosto con maggiorazione minima. Se invece la tua scadenza resta al 30 giugno, non aspettare: ogni giorno di ritardo comporta sanzioni e interessi.
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