Fiscalità
20/05/2025
Dichiarare le cripto-attività in Italia significa rispettare una serie di scadenze ben precise. C’è una data entro cui versare l'imposta sostitutiva sulle plusvalenze e l'IC (imposta sul valore delle cripto-attività), un’altra per l’invio del modello 730 o del Modello Redditi Persone Fisiche, e infine una data per versare il secondo acconto dell'IC per l’anno successivo. Saltare anche solo uno di questi appuntamenti può portare a sanzioni facilmente evitabili.
In questo articolo trovi tutto il calendario fiscale crypto 2025 aggiornato, con riferimenti chiari a cosa fare e quando. Ti spiegherò anche come funziona la tolleranza per i ritardi e come regolarizzare eventuali dimenticanze.
Quando si parla di dichiarazione fiscale, occorre distinguere tra le scadenze per i versamenti delle imposte e le scadenze di invio dei modelli. È importante quindi avere ben chiara la differenza tra:
pagamento delle imposte, come il saldo sull’IC, gli eventuali acconti e l’imposta sosstitutiva sulle plusvalenze;
invio della dichiarazione, cioè il 730/2025 o il Modello Redditi Persone Fisiche (Redditi PF).
Le due scadenze - versamenti e invio modelli - non coincidono. Pagare in ritardo ha conseguenze diverse rispetto a inviare tardi la dichiarazione. Se non versi le imposte entro la scadenza del 30 giugno, scattano interessi e sanzioni. Se non presenti i modelli entro il 30 settembre o 31 ottobre, rischi di presentare la dichiarazione in ritardo o, peggio, di ometterla.
Per aiutarti a non perdere alcun passaggio, ecco una sintesi delle principali scadenze fiscali legate alle crypto per la dichiarazione 2025 (anno d’imposta 2024):
Il primo appuntamento importante è quello del 30 giugno 2025. Entro questa data devi versare:
il saldo dell’IC (Imposta sul Valore delle Cripto-Attività) relativo al patrimonio crypto che avevi al 31 dicembre 2024;
l’imposta sostitutiva sulle plusvalenze, se hai avuto guadagni da vendita di crypto nel 2024;
il primo acconto per il 2025, solo se l’imposta che hai pagato supera certe soglie.
Se per qualsiasi motivo non riesci a rispettare questa scadenza, puoi sfruttare la maggiorazione dello 0,4% e versare entro il 31 luglio 2025. Ma attenzione: questa opzione è valida solo se non hai già effettuato un pagamento parziale a giugno.
La scadenza dell’invio dipende dal modello che devi compilare.
Se hai un contratto da dipendente e presenti il Modello 730/2025, la scadenza è il 30 settembre 2025. Da quest’anno, ricorda che questo modello include anche il nuovo Quadro T, pensato apposta per il calcolo delle plusvalenze crypto. Non serve più integrare il 730 con il Quadro RT del Modello Redditi: tutto viene gestito all’interno del 730. Il Quadro W invece rimane invariato.
Se invece hai una partita IVA o devi presentare la dichiarazione in autonomia, dovrai utilizzare il Modello Redditi Persone Fisiche, con scadenza fissata al 31 ottobre 2025. Questo modello ti permette di compilare il Quadro RW per dichiarare le cripto-attività detenute e il Quadro RT per calcolare le plusvalenze o minusvalenze.
Se non riesci a inviare la dichiarazione nei tempi, non tutto è perduto: hai una finestra di 90 giorni per rimediare e ridurre l'impatto delle sanzioni.
inviare entro il 29 gennaio 2026 è ancora possibile. La dichiarazione sarà considerata “tardiva” ma comunque valida, con sanzioni ridotte;
oltre i 90 giorni, invece, la dichiarazione sarà omessa. Le sanzioni aumentano e vanno dal 120% al 240% delle imposte dovute.
Non aspettare troppo: anche un invio in ritardo comporta costi. Prima regolarizzi, meglio è.
Se salti il versamento del 30 giugno (o del 31 luglio, se usi la maggiorazione), puoi ancora sistemare le cose grazie al ravvedimento operoso. È un meccanismo che ti permette di versare imposte dovute con sanzioni ridotte e interessi calcolati in base al ritardo.
Ad esempio:
se regolarizzi entro 14 giorni, la sanzione è dello 0,2% al giorno;
se lo fai entro 30 giorni, la sanzione è pari al 3%;
se aspetti fino a 90 giorni, sali al 3,33%;
dopo un anno, si applica una sanzione del 3,75%.
Meglio non arrivarci, ma se succede, il ravvedimento è la strada giusta per rientrare in regola.
In breve, no. Il secondo acconto (quello con scadenza il 30 novembre 2025) è dovuto solo se l’imposta pagata supera i 257,51€. In quel caso, la regola è:
40% del totale lo versi a giugno (primo acconto)
60% rimanente lo versi a novembre (secondo acconto)
Se invece l’importo complessivo dell’IC è inferiore a 257,52 €, puoi versare tutto in un’unica soluzione a novembre.
Il calendario fiscale per dichiarare le cripto-attività per l'anno fiscale 2024 ruota attorno a tre momenti chiave:
Entro il 30 giugno (o 31 luglio con maggiorazione), versi le imposte: saldo dell’anno precedente e primo acconto sull’anno in corso
Entro il 30 settembre o 31 ottobre, invii la dichiarazione: 730 se sei un dipendente, Redditi PF in tutti gli altri casi
Entro il 30 novembre, versi il secondo acconto, se dovuto
Sapere quando agire è il primo passo per evitare errori, sanzioni e correzioni inutili.
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