Fiscalità
22/05/2025
Hai usato Bitget per comprare, vendere o movimentare crypto? Allora è il momento di capire come gestire tutto anche dal punto di vista fiscale.
Bitget è uno degli exchange più importanti al mondo ed è molto usato anche in Italia, ma non applica trattenute automatiche: tocca a te calcolare imposte e dichiarare correttamente le tue operazioni. Per questo motivo CryptoBooks e Bitget hanno stretto una partnership: proprio per chi utilizza Bitget (e altri exchange, ovviamente), da oggi essere in regola con il Fisco sarà un gioco da ragazzi! Ora ti spiego cosa devi fare, passo passo.
Intanto, se vuoi creare un account su Bitget, basta andare sul sito ufficiale: la procedura è veloce, richiede il KYC e ti consente di iniziare subito a operare nel mondo delle criptovalute
In questa guida — disponibile anche in formato video “Come dichiarare le crypto su Bitget” — trovi tutto quello che ti serve per restare in regola senza complicazioni:
Quando e come si pagano le imposte sulle crypto detenute o scambiate su Bitget
Come gestire il monitoraggio fiscale e calcolare le plusvalenze
Quali modelli e quadri compilare correttamente
Le modalità operative per effettuare i versamenti con modello F24
Che tu faccia solo spot trading o utilizzi Bitget anche per staking, earning o copy trading, qui troverai risposte concrete e, con CryptoBooks, anche lo strumento ideale per non commettere errori.
Bitget è un exchange globale tra i più usati per il trading spot e futures. Nonostante sia accessibile anche agli utenti italiani, non è iscritto all’OAM e non agisce da sostituto d’imposta.
Questo significa che:
non trattiene automaticamente l’imposta di bollo (IC) → devi calcolarla e versarla tu, se dovuta
non versa alcuna imposta per tuo conto → la responsabilità fiscale è nelle tue mani
Come illustrato nell’articolo in cui ti spiego la differenza tra IC e Imposta di Bollo, la gestione autonoma è preferibile: l’IC viene calcolata in base ai giorni di detenzione, tenendo quindi conto dell’effettivo numero di giorni in cui hai detenuto ogni tipologia di assets. In più, l’IC non va pagata se risulta di importo uguale o inferiore a 12 euro.
Al contrario, le piattaforme che trattengono l’imposta di bollo poiché abilitate ad essere sostituto d’imposta non “pesano” l’imposta per la detenzione e non hanno soglia di esenzione.
Tornando agli obblighi principali previsti per Bitget, oltre al calcolo e al versamento dell’IC, si aggiungono gli obblighi dichiarativi relativi al monitoraggio fiscale (quadro RW o W) e alla segnalazione di plusvalenze e minusvalenze (quadro RT o T) - con contestuale versamento dell’imposta sostitutiva qualora sia dovuta.
È pari allo 0,2% del valore in euro delle crypto che possiedi al 31 dicembre. Si paga con il modello F24, indicando il codice tributo 1727 se l’importo totale dovuto supera i 12€. Per la prima (o unica) rata di acconto, devi indicare il codice 1728 - e per l'eventuale seconda rata il 1729. Può essere utile ripassare quali sono i codici tributo che l'Agenzia ha dedicato alle cripto-attività in questo articolo.
Come anticipato, su Bitget l’IC non viene trattenuta automaticamente: spetta a te calcolarla e versarla. Inoltre, devi indicare l’intero ammontare delle tue crypto al 31/12 (oppure alla data in cui hai venduto tutto) nel Quadro RW (o W).
Le plusvalenze da cripto-attività, quali compravendita spot, staking, airdrop o cashback, sono tassate al 26%, ma solo se superano la franchigia di 2.000€. Anche in questo caso, il versamento si effettua tramite modello F24, utilizzando il codice tributo 1715. Per la dichiarazione che effettuerai nel 2026 per l'anno fiscale 2025, ricorda che l'area di esenzione garantita dalla franchigia è stata rimossa.
Per quanto riguarda i contratti perpetual e gli altri derivati crypto, le plusvalenze vanno dichiarate in una sezione separata del Quadro RT, perché fiscalmente sono considerate redditi di capitale, non redditi diversi.
Pur avendo come sottostante cripto-attività, questi strumenti rientrano infatti nella lettera c-quater dell’art. 67 TUIR, non nella c-sexies.
Nota: non puoi compensare le minusvalenze sui derivati con sottostante cripto-attività con quelle delle operazioni spot: si tratta di due categorie di asset differenti, secondo il Fisco!
Bitget offre numerosi strumenti e servizi, ciascuno con implicazioni fiscali precise:
spot trading: guadagni → tassati al 26% come redditi diversi → RT/T sez. V;
futures/perpetual: derivati → tassati al 26% come redditi di capitale → RT/T sezione separata (TUIR, art. 67, c-quater);
copy trading: operazioni copiate → trattate come se effettuate direttamente → incluse in RT/T;
earn e staking: rewards → tassate al 26% sul loro intero valore e incluse nel calcolo delle plusvalenze;
prestiti crypto → seppur non vi sia un evento imponibile all'ottenimento del prestito, ricorda che il collaterale va incluso nella dichiarazione in RW.
Tutte le crypto che detieni su Bitget vanno dichiarate nel Quadro RW (Modello Redditi PF) oppure nel quadro W del 730. Anche se non ci sono guadagni o vendite, il solo fatto di possedere crypto su una piattaforma ti obbliga al monitoraggio fiscale.
Utilizzando CryptoBooks, come scoprirai nei prossimi paragrafi, puoi generare automaticamente il valore da dichiarare al 31 dicembre e il dichiarativo già precompilato pronto per la compilazione.
Se il totale delle tue plusvalenze annuali è inferiore a 2.000€, non sei tenuto a versare nulla. E ricorda che l’anno fiscale 2024 è l’ultimo periodo di validità della franchigia per cui le plusvalenze vanno calcolate e tassate solo per la somma eccedente i 2.000€.
Ma non per questo puoi ignorare la dichiarazione: monitorare, conservare e dichiarare sono comunque passaggi fondamentali per evitare problemi futuri.
Dichiarare le cripto-attività significa rispettare un calendario preciso. Le scadenze si dividono in due gruppi:
pagamenti delle imposte: saldo IC e acconto, imposta sostitutiva sulle plusvalenze;
invio dei modelli dichiarativi: Modello 730 o Redditi PF
IC (saldo 2024) → codice 1727
Imposta sostitutiva su plusvalenze 2024 (aliquota 26%) → codice 1715
Primo acconto IC 2025 → codice 1728
Se non riesci a rispettare questa scadenza, puoi effettuare i versamenti entro il 31 luglio con una maggiorazione dello 0,4%. Oltre tale data, puoi regolarizzarti tramite ravvedimento operoso, con sanzioni ridotte (per le quali dovrai effettuare i versamenti con i codici 8945 e 1945).
Include ora il Quadro T, pensato per le plusvalenze crypto
Il Quadro W resta invariato per il monitoraggio patrimoniale
Include Quadro RW e Quadro RT
Se invii in ritardo, hai 90 giorni per sanare la situazione (fino al 29 gennaio 2026). Oltre, la dichiarazione si considera omessa, con sanzioni elevate.
Infine, nel caso tu abbia da versare la seconda rata dell’acconto dell’IC, la scadenza è il 30 novembre 2025. Se l’IC complessiva supera i 257,52€, dovrai avrai infatti la possibilità di effettuare il versamento in due tranche:
40% a giugno
60% a novembre (codice 1729)
Prima di pensare alla dichiarazione, devi avere uno storico completo e ordinato delle tue operazioni su Bitget. Ogni compravendita, ogni scambio, ogni conversione e airdrop ottenuto: tutto va tracciato con massima precisione. E qui hai due strade:
Automatica: colleghi Bitget a CryptoBooks via API, lasciando che il software faccia tutto per conto tuo;
Manuale: scarichi i CSV da Bitget, li converti nel formato richiesto da CryptoBooks per garantire un corretto import.
CryptoBooks importa ogni dato, lo classifica secondo la normativa italiana, calcola le imposte, e ti genera i quadri precompilati già pronti. Effettuando l'integrazione tramite API, la connessione si aggiornerà automaticamente fornendoti nella dashboard un quadro puntuale e preciso.
CryptoBooks utilizza connessioni API in sola lettura, che non consentono al software né di spostare i tuoi fondi né di accedere a credenziali sensibili. L’unico scopo è leggere i dati delle tue operazioni, classificarli correttamente e generare i report. Nessun rischio per la tua sicurezza, pieno controllo da parte tua.
Per poter rispondere con serenità ad eventuali controlli, è essenziale:
conservare i documenti relativi alle transazioni: estratti conto, file CSV, API log, screenshot di conferma degli acquisti e vendite;
mantenere uno storico accurato di come sono state calcolate plusvalenze e minusvalenze;
predisporre report dettagliati che dimostrino al Fisco la provenienza di ogni voce di guadagno o di spesa (fee, commissioni, etc...).
CryptoBooks ti permette di archiviare ogni dato in automatico, generando una documentazione ordinata, coerente e pronta per eventuali controlli. Un sistema progettato per fare quello che farebbe il tuo commercialista, ottimizzato per il mondo crypto.
Ricorda: la dichiarazione non riguarda solo un singolo exchange, ma l’intera posizione crypto.
Con CryptoBooks puoi consolidare:
wallet self-custody (Ledger, Metamask, ecc...)
altri exchange (Binance, Kraken, Coinbase…)
protocolli DeFi, piattaforme staking, carte crypto.
Solo così avrai un quadro fiscale coerente, completo e difendibile in caso di controlli.
Navigare il mondo delle criptovalute è un’impresa già di per sé titanica: non aggiungerci anche lo stress del rischio fiscale.
Utilizza CryptoBooks per semplificare l’intero processo di dichiarazione, evitando di scaricare continuamente CSV e perderci sopra ore in calcoli complessi: CryptoBooks ti consente di collegare automaticamente Bitget (e oltre 600 piattaforme), importare le operazioni, calcolare le imposte e generare i report precompilati, sia per il Modello Redditi PF che per il 730.
Non hai ancora un account su Bitget? Puoi crearne uno in pochi minuti (KYC richiesto) andando sul loro sito ufficiale.
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CryptoBooks supporta centinaia di integrazioni, da quelle più diffuse a quelle di nicchia, tramite API o CSV per gli exchange. Puoi anche connettere direttamente chain e wallet. E se non trovi ciò che cerchi, puoi creare integrazioni personalizzate.
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