Fiscalità
28/04/2025
Se hai usato Bybit per detenere o scambiare criptovalute, devi conoscere le regole sulla tassazione applicabili in Italia. Con l’Agenzia delle Entrate che ha intensificato i controlli sulle piattaforme estere non registrate all’OAM, dichiarare correttamente le operazioni su Bybit è indispensabile per evitare sanzioni.
In questa guida ti spiego tutto quello che devi sapere per dichiarare correttamente le crypto detenute o scambiate su Bybit, calcolare le imposte dovute e restare perfettamente in regola. Bybit è una piattaforma di scambio di criptovalute molto nota a livello internazionale che, ad oggi, non è registrata presso l’OAM in Italia né dispone di licenza CASP.
Nei paragrafi seguenti vedremo come, grazie a CryptoBooks, potrai:
sapere quando e come si pagano le imposte sulle crypto presenti o movimentate su Bybit;
adempiere al monitoraggio fiscale e dichiarare i guadagni realizzati;
seguire i riferimenti normativi essenziali e compilare correttamente i quadri fiscali;
effettuare i versamenti dovuti tramite modello F24.
Questa guida è pensata per chi cerca un metodo chiaro, conforme ed efficiente. Che tu abbia poche operazioni o gestisca un portafoglio articolato, qui troverai risposte pratiche e, con CryptoBooks, anche gli strumenti per non sbagliare nulla.
Utilizzare Bybit comporta obblighi fiscali precisi che ricadono interamente su di te. Essendo una piattaforma estera non registrata all’OAM, Bybit non agisce da sostituto d’imposta ai fini dell’imposta di bollo: questo significa che devi calcolare e versare autonomamente l’imposta sul valore delle cripto-attività (IC). Per quanto riguarda le plusvalenze, invece, anche su piattaforme registrate resta comunque tua responsabilità dichiararle correttamente, perché nessun exchange opera come sostituto d’imposta su questo tipo di redditi.
In particolare:
imposta sul valore delle cripto-attività (IC): pari allo 0,2% del valore delle tue crypto detenute al 31 dicembre; Bybit non applica l’imposta di bollo, quindi devi calcolare e versare autonomamente l'IC;
imposta sostitutiva sulle plusvalenze: pari al 26% dei profitti ottenuti scambiando o vendendo crypto; anche in questo caso, spetta a te dichiarare e pagare l’imposta attraverso la dichiarazione dei redditi;
obblighi di monitoraggio fiscale: devi indicare i saldi delle tue crypto nel quadro RW (o quadro W) e dichiarare le plusvalenze o minusvalenze nel quadro RT (o quadro T).
Operare su un exchange estero come Bybit richiede un controllo fiscale più attento, soprattutto per quanto riguarda il monitoraggio e il pagamento corretto delle imposte. Non si tratta semplicemente di “fare i conti” a fine anno: devi conoscere bene gli adempimenti richiesti e rispettarli con precisione.
Se hai già utilizzato exchange come Binance, potresti essere abituato a vedere una trattenuta automatica dello 0,2% sul valore delle tue crypto a fine anno: quella è l’imposta di bollo, applicata da alcuni operatori che, per questa specifica voce, agiscono come sostituti d’imposta.
Con Bybit, invece, questo non avviene. Bybit non applica né trattiene alcun importo a titolo di imposta di bollo o equivalente. Di conseguenza:
sei tu a dover dichiarare autonomamente il valore delle cripto-attività detenute su Bybit;
sei tu a dover calcolare e versare l’Imposta sul Valore delle Cripto-attività (IC), pari allo 0,2% del valore complessivo al 31 dicembre.
Se detieni crypto su più wallet o exchange esteri, dovrai sommare i valori di tutti i portafogli e calcolare l’imposta complessiva. L’IC è dovuta solo se supera il minimo di 12 euro, che corrisponde a circa 6.000 euro di valore totale delle attività.
E ricorda: la presenza o meno del prelievo automatico da parte di un exchange non ti esonera mai dall’obbligo di monitorare e dichiarare correttamente le crypto detenute ai fini fiscali. Ogni fonte, ogni wallet, ogni saldo rilevante deve essere tracciato con precisione nel quadro RW (o quadro W).
Prima di procedere con la dichiarazione fiscale, è fondamentale avere uno storico completo, preciso e ordinato di tutte le operazioni effettuate su Bybit. Ogni acquisto, vendita, scambio o ricompensa ricevuta deve essere tracciato correttamente.
Partiamo dal come puoi importare lo storico delle tue operazioni tramite API; dopo aver effettuato l'accesso alla piattaforma Bybit segui attentamente questi passaggi:
dal menu profilo, seleziona API Management;
clicca su Create New Key;
scegli la tipologia API Transaction;
assegna un nome alla chiave (puoi sceglierlo liberamente);
spunta l’opzione Read Only per limitare i permessi e garantire la sicurezza;
premi Submit per generare le chiavi;
salva immediatamente sia la API Key che la Secret Key: per motivi di sicurezza, non saranno più visibili successivamente.
Ora che hai creato le chiavi, accedi a CryptoBooks e:
clicca su Aggiungi Connessione;
seleziona Bybit (puoi usare il filtro Exchange API per trovarlo più velocemente);
incolla le chiavi copiate e conferma.
CryptoBooks importerà automaticamente tutte le tue operazioni registrate su Bybit, ma tieni conto che per limitazioni tecniche poste dallo stesso exchange Bybit, i dati disponibili via API coprono solo gli ultimi due anni di attività.
Se hai operazioni più vecchie, dovrai scaricare i report direttamente dalla piattaforma e importarli su CryptoBooks tramite il template CSV personalizzato. Vediamo come farlo.
Se hai bisogno di integrare dati più vecchi o preferisci procedere manualmente, puoi importare i tuoi movimenti su CryptoBooks tramite file CSV. Segui questi passaggi:
accedi al tuo account Bybit;
vai alla sezione Esporta Estratto Conto;
seleziona tutte le voci disponibili (Account Change Details, Derivatives/Inverse Derivatives, Unified Trading Account);
imposta il range di date più ampio possibile. Se necessario, esporta più file separati;
clicca su Esporta e poi su Scarica;
decomprimi eventuali file ZIP per ottenere i singoli file CSV.
Una volta scaricati i CSV:
converti i file utilizzando il template CSV personalizzato fornito da CryptoBooks, così da uniformare correttamente i dati;
carica i file convertiti sulla piattaforma.
CryptoBooks elaborerà automaticamente tutte le operazioni importate, verificando e classificando ogni transazione.
Uno dei dubbi più frequenti tra chi utilizza exchange esteri è: “Se Bybit non trattiene alcuna imposta, devo comunque inserirlo nel quadro RW?” La risposta è sempre sì.
Le criptovalute detenute presso operatori esteri vanno monitorate e indicate nel quadro RW (o W), indipendentemente dal fatto che siano stati applicati prelievi fiscali o meno.
In particolare:
devi indicare il valore di mercato delle crypto al 31 dicembre oppure al momento del cash-out;
Devi selezionare come modalità di detenzione “Deposito”.
La corretta compilazione del quadro RW (o W) è essenziale per evitare sanzioni in caso di controlli fiscali, anche se il valore delle attività è modesto. Se vuoi una guida dettagliata su come compilare il quadro RW/W passo passo, la trovi qui "Guida pratica quadro RW/W 2025".
Dal momento che Bybit non funge da sostituto d’imposta, il pagamento dell’imposta sul valore delle cripto-attività (IC) è interamente a tuo carico.
Il versamento si effettua tramite modello F24, utilizzando i seguenti codici tributo:
1727: saldo dell’imposta IC relativa all’anno d’imposta (esempio: 2024, da versare nel 2025);
1728: prima rata (o rata unica) di acconto per l’anno successivo;
1729: seconda rata di acconto.
Se l’imposta dovuta è inferiore a 12 euro, ricorda che il versamento non è obbligatorio. Tuttavia, la compilazione del quadro RW/W resta sempre necessaria.
Se durante l’anno hai realizzato plusvalenze complessive superiori a 2.000 euro, sei tenuto a dichiararle. Ricorda che il calcolo delle plusvalenze va fatto unitamente per tutti i conti e wallet di cui sei in possesso.
A seconda del modello per la dichiarazione dei redditi che utilizzi:
con il Modello Redditi PF, compili il Quadro RT;
con il Modello 730, utilizzi il nuovo Quadro T.
Il calcolo delle plusvalenze (effettuato tramite metodo LIFO) avviene così:
RT31: in questo rigo andrai ad indicare gli incassi da vendita o conversione di crypto;
RT32: qui invece indicherai il costo storico di acquisto (inclusi eventuali fee);
RT33: da questo rigo otterrai l'imponibile (differenza tra ricavi e costo).
Se il totale dei profitti supera i 2.000 euro, devi applicare l’aliquota del 26% e indicare l’importo anche nel rigo RT37 (o corrispondente nel quadro T). Per approfondire, abbiamo pubblicato sul nostro blog anche una guida alla compilazione del neo aggiunto quadro T e aggiornato le indicazioni del quadro RT.
Nota: dal periodo d’imposta 2025 (dichiarazione 2026), il limite di esenzione di 2.000 euro sulle plusvalenze verrà eliminato!
Anche l’imposta sostitutiva del 26% sulle plusvalenze va pagata tramite modello F24, con:
Codice tributo 1715 → imposta sostitutiva su plusvalenze da cripto-attività.
Nel F24 dovrai quindi indicare:
il codice 1715;
l’anno d’imposta di riferimento (esempio: 2024);
l’importo risultante dal quadro RT o T.
La scadenza ordinaria per il pagamento è fissata al 30 giugno. Anche se l’invio del quadro dichiarativo (RT o T) è previsto per l’autunno, dato che il versamento richiede il calcolo corretto delle imposte, è consigliabile completare la compilazione dei quadri entro giugno.
Se paghi in ritardo o commetti errori nei versamenti, puoi regolarizzare la posizione tramite il ravvedimento operoso.
Se le plusvalenze annuali non superano i 2.000 euro, non devi pagare l’imposta sostitutiva. Ma la dichiarazione rimane obbligatoria. Monitorare correttamente i movimenti e dichiararli serve a dimostrare trasparenza e a evitare problemi futuri con l’Agenzia delle Entrate.
Per essere pienamente conforme in caso di accertamento, è essenziale:
conservare estratti conto, report CSV, log API, screenshot di operazioni rilevanti;
mantenere uno storico dettagliato di come sono stati calcolati plusvalenze e minusvalenze;
predisporre report coerenti che documentino ogni guadagno, ogni costo e ogni fee applicata.
CryptoBooks ti aiuta ad automatizzare tutto questo processo, assicurando ordine, coerenza e piena tracciabilità dei dati.
Gestire la fiscalità crypto non deve essere un peso aggiuntivo al trading.
Con CryptoBooks puoi importare automaticamente i dati da Bybit (e oltre 600 piattaforme supportate), generare report precompilati pronti per la dichiarazione dei redditi e monitorare costantemente la tua posizione fiscale.
Grazie a CryptoBooks:
ottieni un quadro chiaro di minusvalenze, plusvalenze e imposte dovute;
individui eventuali discrepanze;
presenti una dichiarazione precisa e difendibile in caso di controlli.
Prova CryptoBooks gratuitamente per 7 giorni: collega il tuo account Bybit, importa i dati e semplifica la gestione fiscale del tuo portafoglio crypto.
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